Mutuionline
Il mercato immobiliare in crescita potrebbe far ulteriormente accelerare le quotazioni di Mutuionline. Questa potrebbe essere la conseguenza di quanto si va leggendo riguarda il mercato immobiliare italiano. Nonostante la pandemia, infatti, gli acquisti sul mattone stanno riprendendo.

Dall’ultimo nostro report sul titolo (Perché dopo una corsa lunga un anno Mutuionline potrebbe andare incontro a un ritracciamento prima di una nuova esplosione rialzista) le quotazioni hanno guadagnato oltre il 25% a conferma della forza del titolo. Questo rialzo, però, viene da lontano, tanto che nell’ultimo anno il titolo ha guadagnato circa il 120%. È, quindi, abbastanza fisiologico che si possa andare incontro a qualche salutare ritracciamento.

Dal punto di vista dei fondamentali, quindi, Mutuionline ha raggiunto livelli che lo rendono ben valutato e senza molti margini per ulteriori rialzi.

Ad esempio, gli analisti che coprono il titolo hanno un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione inferiore al 10% e un consenso medio comprare. Anche il rapporto prezzo/utili è ormai in linea con la media del settore di riferimento.

Il mercato immobiliare in crescita potrebbe far ulteriormente accelerare le quotazioni di Mutuionline: Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Mutuionline (MIL:MOL) ha chiuso la seduta del 22 aprile a quota 45,90 euro in ribasso dello 0,43% rispetto alla seduta precedente.

Che la situazione sia abbastanza critica lo si evince immediatamente anche dai grafici riportati qui di seguito.

Sul giornaliero, infatti, le quotazioni si sono appoggiate al supporto in area 45,95 euro, mentre sul settimanale sono alle prese con la resistenza in area 48,90 euro (I obiettivo di prezzo). La combinazione di queste due situazioni potrebbe innescare un’accelerazione ribassista verso area 42,7 euro (I obiettivo di prezzo sul time frame giornaliero).

Per le prossime sedute, quindi, monitorare con attenzione quanto accadrà in prossimità del supporto in area 45,95 euro.

Tuttavia solo una chiusura settimanale inferiore a 37,3 euro farebbe accantonare lo scenario rialzista che ha come massima estensione rialzista in area 86 euro.