Redazione :irpiniatimes

Il mercato immobiliare italiano ha sorpreso per la sua tenuta all’ondata di paura ed incertezza derivante dalla crisi pandemica da Covid-19.

Il 2020 ha infatti impattato in maniera molto più soft del previsto sul settore immobiliare e questo è un elemento che porta a delle attese tendenzialmente ottimistiche.

Le aspettative degli esperti vedono l’Italia pronta ad una ripresa che, seppur lieve, potrà anche portarsi sopra i livelli stimati per l’economia tedesca, da sempre benchmark per i Paesi europei.

Si deve a Nomisma, nota società bolognese specializzata in ricerche di mercato, il primo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021, che elabora i dati a chiusura del 2020 e le prospettive per i prossimi due anni.

I dati descrivono quello attuale come un momento propizio per un acquisto immobiliare, sia che si voglia acquistare la prima casa, sia che si decida di spostare parte della propria ricchezza per un investimento nel mattone.

Rivolgersi ad agenzie specializzate, come Dove.it, resta una condizione indispensabile per valutare case in vendita che rispecchiano i desideri dell’acquirente e che abbiano tutte le carte in regola per un acquisto proficuo e vantaggioso.

Dal punto di vista macroeconomico, due elementi da considerare sono il calo dell’occupazione, che nel 2020 è stato del 2% e un minor reddito disponibile per le famiglie.

Questi fattori, sebbene costituiscano un campanello d’allarme, pare non smuovono le intenzioni di acquisto.

La motivazione è da ricercare in una caratteristica del mercato immobiliare italiano. Ben 8 famiglie su 10 fanno ricorso al credito per l’acquisto di un’abitazione, pertanto gli istituti bancari restano sempre ben propensi verso il settore immobiliare.

E se nel corso del 2021 la fine dei sostegni governativi rivolti al credito bancario potrebbe far variare questa situazione, rassicurazioni arrivano da due focus importanti. Il primo riguarda le motivazioni per cui gli italiani ricorrono al mutuo, spesso legate alla tutela della propria disponibilità finanziaria, approfittando degli attuali bassi tassi. Il secondo riguarda i crescenti acquisti senza debito, figli dell’idea che la casa sia ancora un bene rifugio sul quale spostare le proprie disponibilità finanziarie.

Le compravendite immobiliari hanno riportato un duplice andamento, con un calo generale del 7,7% ma una crescita del 10% circa registrato nei mercati di provincia.

Questo ha avuto riflessi anche sul prezzo delle case in vendita dove il calo del 2% nelle grandi città, si affianca ad un meno significativo 0,7% per le città intermedie.

Le prospettive e le previsioni da qui al 2023 non vedono indizi di crescenti criticità, al contrario esistono segnali di buone opportunità di acquisto, a patto che ci si faccia affiancare dai giusti partner.